GAMAG Europa, il capitolo regionale della Global Alliance for Media and Gender, lunedì scorso ha accolto favorevolmente la decisione del tribunale inglese di non estradare Julian Assange negli Stati Uniti nel processo sulla libertà di stampa più importante di questo secolo. Ma ieri abbiamo appreso con disappunto che gli è stata rifiutata la possibilità di uscire di prigione sotto cauzione e che quindi deve restare a Belmarsh, il carcere di massima sicurezza di Londra, dove Assange ha già passato un anno e mezzo in isolamento nella sua cella e ha cominciato a soffrire di depressione.
Assange – un giornalista, editore e difensore dei diritti umani – tra gli assassini e i terroristi e con molti casi di COVID 19 nell’ala della prigione dove vive. La Giudice Baraitser si è rifiutata di considerare la natura politica di questo caso. Stiamo parlando di giornalismo investigativo e di libertà di stampa. Stiamo parlando di democrazia perché il giornalismo investigativo e la libertà di stampa sono essenziali per la democrazia. Stiamo parlando della sistematica violazione dei diritti umani da parte della Gran Bretagna e degli Stati Uniti.
Ecco perché GAMAG ha seguito questo caso dal 2013, quando l’Unesco ha lanciato il nostro movimento globale per promuovere l’uguaglianza di genere nei e attraverso i media. Julian Assange è detenuto arbitrariamente in Gran Bretagna perché non ha pendenze giudiziarie in questo paese. Perché quindi la Giudice Baraitser si è rifiutata di rilasciarlo? Dove è la logica nel suo ragionamento quando afferma di temere che Assange si possa suicidare se venisse estradato ma continua a tenerlo in una prigione di massima sicurezza?
Dieci anni di persecuzione, tortura psicologica e fisica – come Nils Melzer, l’Incaricato Speciale sulla Tortura delle Nazioni Unite ha pubblicamente denunciato – hanno gravemente danneggiato la salute di Assange. Julian Assange è innocente. Ha semplicemente fatto il suo lavoro di pubblicare documenti autentici e verificati per rivelare crimini di pubblico interesse. Ma rivelare crimini di guerra commessi dagli Stati Uniti è stato evidentemente un grosso errore perchè hanno deciso di punirlo con 10 anni di persecuzione allo scopo di farne un esempio, per disincentivare altri giornalisti a fare lo stesso.
Se il governo americano può accusare di spionaggio un giornalista australiano che vive in Europa, significa che la libertà di stampa è sotto minaccia in tutto il mondo.
E se due paesi europei, Svezia e Gran Bretagna, aiutano gli americani a farlo, significa che la libertà di stampa è sotto grave attacco non solo negli USA ma anche in Europa.
Chiediamo urgentemente alle Autorità inglesi di rilasciare immediatamente Assange e agli Stati Uniti di lasciar cadere tutte le accuse contro di lui.
Dieci anni di persecuzione, tortura psicologica e fisica sono più che abbastanza.
Europa, 8 gennaio 2021